la mia esperienza

Se anni fa mi avessero detto che sarei finito a fare il blogger e che gli studi che mi appassionano di più sarebbero stati storia antica, religione e mitologia comparata … non ci avrei creduto!
Da giovane ero convintissimo del voler diventare ingegnere e del voler fare carriera in una grande industria tecnologica, e l’ho fatto: sono molto soddisfatto della mia carriera nell’industria aerospaziale. E’ stata un’importantissima esperienza professionale.
Ma poi ho deciso di fare altro.

Queste le mie esperienze lavorative:

Le racconto perché le azioni qualificano un uomo molto più delle sue parole:

Non è tanto chi sono, quanto quello che faccio che mi qualifica.
Bruce Wayne (Batman)

 

i miei primi lavori durante gli studi

Già dopo il primo anno all’università mi venne voglia di “fare qualcosa” oltre che studiare.

All’inizio mi ero iscritto a ingegneria meccanica, come a tutti i giovani di allora mi piacevano le automobili, e riuscii a diventare un Commissario Tecnico della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana: in pratica io e miei colleghi controllavamo le auto da corsa che gareggiavano in competizioni minori (niente Formula 1 o gare importanti) e facevamo i commissari di percorso nei rally regionali. All’inizio fu entusiasmante, poi decisi di smettere dopo un rally notturno in cui rischiammo seriamente di morire.

Un lavoro serio che mi prese molto fu quello di agente commerciale per una società di buoni pasto (la Day Ristoservice). Oltre ad essere un’ottima esperienza formativa fu anche un’occasione per girare l’Italia e parlare con tante persone: le perle di saggezza di alcuni ristoratori del sud Italia furono lezioni di vita non meno importanti di quanto imparavo a lezione all’università. In quella piccola società ebbi ottimi risultati, tanto che dopo qualche anno dovetti decidere se seguire la possibilità di diventare un giovanissimo direttore di una filiale minore (avevo poco più di vent’anni) o lasciare il lavoro e vedere di finire gli studi per puntare a qualcosa di più importante. Feci la scelta giusta. E prima di andarmene ebbi la grande opportunità di dover selezionare chi poi avrebbe dovuto sostituirmi: così imparai tantissimo sui colloqui per ottenere un posto di lavoro, stando dalla parte del selezionatore.

Nei ritagli di tempo dagli studi per molti anni misi a profitto la mia passione per l’informatica: tramite il passaparola mi ritrovai a dare molte ripetizioni su come usare Windows e Office, e ad installare pc desktop e configurare portatili. Sapere cosa c’è sotto la superficie di Windows e capire come funziona davvero un computer poi mi è sempre tornato molto utile, fino ad oggi. E all’epoca era pure molto remunerativo.

Poco prima della laurea riuscii anche a dare qualche consulenza tecnica a degli story editor di Aran Endemol: aiutavo a rendere più credibili le storie di alcune serie tv e telenovelas per ciò che riguardava la parte economia e finanza oppure tecnologia. Riportavo alla realtà la fantasia sfrenata degli scrittori di storie televisive. Fu divertente.

Tra i miei compagni di studi fui quello che lavorò di più, e soprattutto mai facendo il cameriere o simili, ma sempre con posizioni interessanti e stimolanti. Fu molto importante: quando arrivai al primo impiego serio da ingegnere non ero più un giovane ingenuo, e le competenze già acquisite valsero parecchio nel processo di selezione.

 

l’esperienza in Finmeccanica (Leonardo)

Sono stato bravo, ma sono anche stato fortunato: poco dopo la laurea ebbi la fortuna di trovare un annuncio per un importante progetto innovativo in Finmeccanica (il principale gruppo industriale italiano del settore tecnologia, difesa e aerospazio, che oggi si chiama Leonardo). Fu una grande occasione: venni selezionato, venni assegnato al progetto più difficile e ambizioso, e dopo meno di 12 mesi dall’essere entrato come stagista divenni team leader di un gruppo di esperti per la riorganizzazione di un settore strategico dell’approvvigionamento. Ebbi la fortuna di trovare ottimi maestri, e divenni un esperto in riduzione dei costi e soprattutto in negoziazione e redazione di contratti.
Mi occupai principalmente di forniture strategiche, ma per un piacevole periodo ricoprii anche la carica di travel manager del gruppo: fu molto divertente, viaggia molto, e imparai anche moltissimo di quanto mi sarebbe poi stato utile in seguito da travel blogger.

Credo però di essere ricordato da tutti i miei ex colleghi per quando mandai tutti a quel paese perché il posto che era stato promesso a me venne dato ad un raccomandato di ferro: mi licenziai e passai un fantastico anno sabbatico in Australia. Che avventura che fu! Quando tornai venni subito assunto nuovamente, con promozione e aumento di stipendio.

Ruoli con tante parole inglesi che finivano con Manager, progetti importanti, ma ormai il sogno si era infranto: non mi trovavo più nell’ambiente. Ero entrato nella più importante società aerospaziale italiana, ebbi l’occasione di visitare tanti impianti produttivi, ma in tutti quegli anni non riuscii nemmeno una volta a trovare qualcuno che parlasse di colonizzazione dello spazio. Finmeccanica era il massimo per l’Italia, ma non era l’America, e non c’era Elon Musk.

Quando incontrai la donna della mia vita non ebbi esitazione nello scegliere lei e lasciare una posizione importante in una delle aziende più prestigiose del mio paese: mi licenziai per la seconda volta. Tutti i miei amici mi dissero che ero pazzo. Io invece non l’ho mai rimpianto. Mai.

 

travel blogger

Mia moglie è tedesca e mi sono trasferito in Germania: da Roma ad un paesino della Baviera il trauma fu grande. Decisi quasi d’istinto di ricominciare da zero facendo il travel blogger, puntando sui tanti viaggi che avevo fatto e soprattutto sulla mia precedente esperienza come travel manager. Il mio essere ingegnere, la mia esperienza professionale, e soprattutto il mio diverso approccio su come propormi online furono le chiavi di un successo onestamente nemmeno sperato: dopo inizi incerti e anni di duro lavoro il mio primo travel blog uberti.eu arrivò ad avere un milione di visite l’anno.

Ero riuscito a trasformare la mia passione per i viaggi e la scoperta del mondo in un lavoro remunerativo, che mi permetteva anche di avere molto tempo libero da dedicare allo studio di argomenti umanistici a me cari per cui non avevo ancora avuto tempo. Fantastico!

Peccato che si schiantò tutto a inizio 2020: la mala gestione del covid distrusse in poche settimane una attività che avevo faticosamente costruito in un decennio. Il disastro si vide già nelle prime settimane, ma la lenta agonia è durata quattro anni. Per me è stato un durissimo colpo psicologico: non solo per i problemi esistenziali generati dalla perdita improvvisa (e forse definitiva) dei miei guadagni, ma anche e soprattutto per il dolore di aver visto quanto è malamente decaduta la nostra società.
Io sono stato fortunato perché ho il sostegno di mia moglie, ma tanti altri da quella crisi non si sono più ripresi. I prezzi di tutto sono aumentati inesorabilmente, e per quanto riguarda il mondo dei viaggi oggi per moltissimi italiani le vacanze sono un lusso che non si possono più permettere. Per troppi altri italiani le vacanze non sono nemmeno più un pensiero: il vero problema è come dare da mangiare ai figli. Tutto questo nella fredda indifferenza di quelli a cui va ancora tutto bene.

Io da questa caduta rovinosa ho trovato la forza e la determinazione di rialzarmi, ma il mio pensiero va a tutti quelli che non ce l’hanno fatta.

 

nuovo inizio

A dire il vero era già diverso tempo che fare solo il travel blogger cominciava ad andarmi stretto: era sì divertente, ma … volevo fare di più. O meglio: volevo fare qualcosa di più importante. Meglio ancora: stavo cercando di capire come realizzare qualcosa di più importante e gratificante da affiancare a questa mia piccola attività indipendente sui viaggi i cui frutti non volevo abbandonare.

Poi all’improvviso i frutti sono spariti e ho dovuto per forza fare qualcosa di nuovo. Però iniziare nuovamente a 45 anni passati è pesante. Difficile. Soprattutto quando vivi in un paese che non è il tuo, in una cultura straniera, dopo aver rinunciato alla “classica carriera da bravo ingegnere responsabile” da quasi 15 anni. Io comunque non mi arrenderò, mai. E anche oggi non rimpiango affatto di aver lasciato una posizione sicura e ben remunerata per fare qualcosa di diverso.

Per uscire dalla disperazione del vedere i guadagni diminuire costantemente e non sapere che fare per cambiare la situzione ho usato la mia formazione da ingegnere e la mia esperienza professionale: experience is what you get when you don’t get what you want.

La risposta al crollo dei guadagni dal vecchio sito di viaggi è stata fare di più e fare meglio: in questi anni ho imparato come mettere online siti più moderni e più veloci, e adesso grazie al supporto dell’Intelligenza Artificiale (vedi come la uso) posso tradurre tutto in più lingue e raggiungere un vasto pubblico internazionale.

Sto lavorando alla rinnovazione di uberti.eu per trasformarlo in un sito più moderno e aggiornato, da tradurre in 10 lingue, con l’obiettivo di raccontare meglio le storie e le bellezze delle principali destinazioni in Italia e in Europa.
Ma la novità è che non mi fermerò ai viaggi: sto mettendo online una serie di siti su diversi argomenti, apparentemente scollegati tra loro, ma che tra qualche anno acquisteranno una coerenza comune, come tessere che vanno a comporre un mosaico. Già da diversi anni ho messo online il sito sagaceacquisto.it in cui sfrutto le mie competenze su acquisti e tecnologia per dare utili consigli per comprare meglio online beni e servizi, e anche questo verrà trasformato in un sito multilingua.
In parallelo sto realizzando la pubblicazione di siti a tema sociale, in cui discuto dei rischi di uno sviluppo non controllato dell’Intelligenza Artificiale, e diversi altri temi. Una particolare attenzione la sto anche dedicando alla pubblicazione di una serie di siti a tema religioso: siti dedicati a importanti chiese e cattedrali, e siti dedicati all’arte e simbologia del romanico.

Vedi la pagina su tutti i miei siti internet

Ci sono anche progetti più personali e di grande rilevanza sociale a cui mi dedico in silenzio dietro le quinte, ma preferisco non parlarne pubblicamente. Sono convinto che il mio contributo prenderà forma nel lungo periodo, e i frutti di questo lavoro si vedranno in futuro.

 

Come detto all’inizio ritengo che la vita professionale di un uomo sia un racconto significativo delle sue vere qualità. Ma non c’è solo la carriera lavorativa. Per questo ti invito a leggere anche:

E se sei interessato a quello che oggi pubblico online ti invito a seguirmi: social e contatti

 

L’immagine di copertina l’ho creata io tramite Ideogram. Vedi anche come uso l’Intelligenza Artificiale.